L’avvento del lavoro ibrido non è una scelta come non lo è stata per troppo tempo: è una sorta di evoluzione inevitabile, che si sta naturalmente insinuando nel modo di intendere collettivamente i rapporti di lavoro, le ore di impegno, i luoghi della collaborazione. È un’inerzia che crolla sotto i colpi dei tempi che cambiano e di una cultura meno formattata su troppi decenni in cui non ci si è mai davvero chiesti se fosse quella l’unica modalità efficace per lavorare, collaborare e perseguire una mission aziendale.
Questa evoluzione, secondo una analisi Microsoft, fa ormai parte dell’orizzonte del 52% dei lavoratori i quali entro un anno pensano di poter passare a questa nuova modalità. I motivi sono chiari: a fronte di una lunga serie di vantaggi (sia per il lavoratore che per l’azienda), l’80% degli intervistati ritiene di poter avere maggiore o uguale produttività rispetto alle ore in ufficio.
Il futuro del lavoro ibrido
Improvvisamente è abbattuta la percezione dell’ufficio come modalità standard scolpita nel marmo: oltre l’inerzia c’è un modo diverso di lavorare che può offrire risultati importanti. Non può sfuggire, tuttavia, come un cambiamento similare sia destinato a sovvertire molti aspetti legati al lavoro stesso, a partire da tutto quel che è l’insieme degli strumenti di lavoro utilizzati. Secondo Microsoft, in particolare, il cloud diventa in questo contesto uno strumento in grado di amplificare le performance del comparto hardware e nuova linea di demarcazione sulla quale costruire le nuove prospettive di lavoro:
[…] il progressivo passaggio verso questo nuovo modello di lavoro riduce notevolmente la linea di demarcazione tra PC e il cloud. A tal proposito, è necessario che sia il sistema operativo ad adattarsi alla persona, al lavoro o al dispositivo utilizzato, e non più il contrario.
Una serie di novità sono già state annunciate in giornata e raccolte su un minisito “Future of Hybrid Work“, un modo esplicito per definire la visione di Redmond sull’evoluzione in atto. Tra le novità:
- Riunioni virtuali più fluide con Voice Clarity, una nuova funzione di Surface per migliorare la produttività e dare rilevanza a elementi quali l’elaborazione del suono e la chiarezza della voce, con una resa più naturale durante le video call e audio e immagini di qualità più elevata.
– Altre novità studiate appositamente per migliorare le riunioni da remoto includono il contatto visivo, background blur e l’inquadratura automatica, offrendo un’esperienza migliorata per gli utenti finali. - Protezione anti phishing migliorata per SmartScreen, per proteggere gli utenti dagli attacchi di phishing – responsabili di quasi il 70% delle violazioni dei dati – con una combinazione di cloud AI e miglioramenti del sistema operativo.
- Aggiornamenti per i professionisti IT – tra cui il supporto aziendale da remoto, la gestione dei privilegi degli endpoint e Iris per Windows.
- Per semplificare la navigazione tra cloud e applicazioni, l’aggiornamento degli strumenti di gestione di Windows 365 come Boot direct e switch-to-Cloud PC porta un’esperienza di gestione della shell che consente all’utente finale di spostarsi da un ambiente all’altro, per consentire a grandi aziende e PMI di creare confini chiari tra le app aziendali e quelle personali.
Microsoft cambia per assecondare il cambiamento in atto: è inevitabile e per molti versi è urgente, perché aziende, lavoratori e produttori software che non sapranno interpretare questo cambiamento resteranno rapidamente tagliati fuori da un orizzonte che ha rapidamente cambiato i punti cardinali preesistenti nello spazio intercorrente tra scrivania, sale riunioni, corridoi e pausa caffè.
Fonte: punto-informatico.it