Google ha annunciato la disponibilità di ChromeOS Flex. Il sistema operativo cloud permette di “riportare in vita” vecchi PC e Mac, evitando di incrementare la spazzatura elettronica. Durante la prima fase riservata ai tester sono stati individuati e risolti oltre 600 bug. L’installazione è molto semplice, in quanto basta un’unità USB.
ChromeOS Flex per vecchi PC e Mac
ChromeOS Flex può essere definita la versione “light” di ChromeOS. Grazie alla tecnologia CloudReady di Neverware (acquisita da Google a fine 2020) è possibile trasformare un vecchio PC o Mac in un Chromebook. L’azienda garantisce tuttavia un’esperienza d’uso ottimale solo sui dispositivi certificati. ChromeOS Flex è indicato principalmente per aziende e scuole, ma può essere utilizzato anche da utenti privati.
ChromeOS Flex offre ovviamente molte funzionalità del “fratello maggiore”, come gli aggiornamenti in background, la protezione contro i malware e la gestione di app e policy aziendali attraverso Chrome Enterprise Upgrade. Ci sono però alcune limitazioni, tra cui l’assenza del supporto per Google Play Store e le app Android. I requisiti hardware minimi sono: processore Intel o AMD a 64 bit, 4 GB di RAM, 16 GB di storage e drive USB.
Per creare l’unità USB avviabile occorre il browser Chrome e l’estensione Utilità ripristino Chromebook. È possibile prima testare il sistema operativo in modalità “live booting” e successivamente installarlo sul dispositivo (la procedura cancellerà dati, applicazioni e sistema operativo esistenti). Nel post che annuncia la disponibilità di ChromeOS Flex viene citato un attacco ransomware effettuato dal gruppo Conti a dicembre. Grazie al sistema operativo, i 2.000 computer dei 200 Nordic Choice Hotels sono stati ripristinati in meno di 48 ore.
Fonte: punto-informatico.it